Parlamento
29/settembre/2017 - h. 18.13
Il Parlamento ha votato una legge che estende le misure preventive e il sequestro preventivo dei beni aziendali e personali, dai reati (presunti) di mafia a quelli (presunti) contro la pubblica amministrazione. Su base indiziaria! Cioè, basta un indizio. Giustificato per lo stato di guerra contro la Mafia ma non per tutto il resto.
Cantone, presidente dell'anti-corruzione si era espresso contro. Eccessivo e di dubbia costituzionalità. Il grande costituzionalista Sabino Cassese è più esplicito. Dice che è una norma assolutamente anti costituzionale e contraria allo stato di diritto. Il vice presidente di Confindustria ha detto che così, per le imprese sarà sempre più a rischio investire in Italia. Cassese ha detto che i parlamentari dormivano.
No! Hanno fatto molto peggio! Si sono prostrati alla furia giustizialista nazionale e alla retorica colpevolista dei professionisti dell'anticorruzione, che stanno distruggendo lo stato di diritto e la democrazia.
Io non dormivo. Sono intervenuto in Aula urlando contro una norma che non solo disintegra le garanzie costituzionali, ma che, ancora una volta, mette la pubblica amministrazione e la vita delle persone, che siano amministratori, dipendenti pubblici o imprenditori, nelle mani dei Procuratori della Repubblica. Sulla base di un indizio.
Sono andato dalla Presidente della commissione giustizia, di professione PM, per dirgli che non si poteva fare. Mi ha accusato, anche sui giornali, di averla aggredita. Le ho spiegato le mie ragioni, mi ha detto che c'è la corruzione, che è ovunque e che comunque ci sono tre gradi di giudizio. Le ho risposto che non si combatte la corruzione abolendo lo stato di diritto, senza il quale non potrà che esserci più corruzione. Le ho detto che la sentenza ormai è immediata, sui giornali, al terzo grado di giudizio un cittadino ci arriva già morto se incontra alcuni Pm . Niente! Magari mi fa arrestare, su base indiziaria, naturalmente.
Non dormivo, ma la cosa non mi assolve. Queste cose non devono neppure entrare in Aula. Ma il vento della demagogia e del populismo è forte, fortissimo.
Gli italiani non si rendono conto che questo vento soffia anche contro di loro. È un tornado che spazzerà via tutto se non cresce la consapevolezza che la demagogia, il giustizialismo, lo scandalismo della stampa, la retorica antiparlamentare dei Tg e delle trasmissioni televisive dei conduttori milionari, aboliscono i principi base che ci tengono insieme.
Proveremo, nelle prossime settimane, a correggere la norma.
Sergio Pizzolante, deputato vicepresidente Gruppo Area Popolare presso Camera dei Deputati
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