Rimini
13/aprile/2016 - h. 17.45
Lei lo accusa di averle detto “che non era intenzionato a visitarla, perché non faceva parte del suo turno”. Lui, un medico del pronto soccorso, nega di aver mai pronunciato tale parole e si sono spese per lui anche alcune infermiere. Ieri mattina, in Tribunale a Rimini è stato però condannato a sette mesi di carcere, pena sospesa, per abuso d’ufficio e il suo legale annuncia immediatamente che ricorrerà contro la sentenza di primo grado del Collegio.
Ma andiamo con ordine. E’ nei bollenti giorni del Ferragosto 2012 che una signora di Santarcangelo si presenta all’Infermi. Da un mesetto lamenta un dolore alla spalla e nel nosocomio della sua città. il ‘Franchini’, l’hanno anche sottoposta a una radiografia che aveva però escluso radiografie. Il personale le aveva però consigliato di portare gli esiti a Rimini e di farli vedere a un medico. Detto fatto e il 18 agosto la donna si è presentata appunto all’Infermi di prima mattina. Visto il periodo, il pronto soccorso era ovviamente un porto di mare, con gile interminabile.
Dopo le 14 sembra toccare finalmente a lei, ma - scrive nella denuncia - il medico appena entrato in servizio le avrebbe detto che non l’avrebbe visitata perché “non toccava a lui, ma al collega che l’aveva preceduto nel turno, anche oltre il proprio orario”. Per questo se ne era tornata a casa e si era poi rivolta alle forze dell’ordine. Durante il processo sono state ascoltate anche alcune infermiere. Una, di turno lo stesso giorno, ha riferito in aula di non aver sentito quelle parole, mentre altre due invece non presenti hanno aggiunto che in 15 anni non gli avevano mai sentito rifiutare una visita o dire qualcosa di simile. Non è stato sufficiente a evitargli però la condanna a sette mesi, contro cui il suo avvocato ha annunciato immediatamente appello. Se ne riparlerà in secondo grado.
N.S.
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