Milano Marittima
14/settembre/2017 - h. 17.40
Si tratta di M.T. 55enne e M.A.R. 26enne, padre e figlio, entrambi pregiudicati, gestori di un noto ristorante di Lido di Savio, A.M. 38enne, pregiudicato, gestore di un ristorante a Milano Marittima, e R.A. 26enne nullafacente di Cesenatico. I quattro, già gestori di un ristorante da asporto facente parte di una nota catena di franchising, si erano appropriati di arredamenti (frigoriferi, forni, congelatori,…) ed attrezzature varie (pentolame, vasellame, addirittura vasi di fiori,…) avute in comodato d’uso dalla predetta società, per un valore stimato di diverse decine di migliaia di euro.
La Procura della Repubblica ravennate, recependo integralmente gli esiti dell’attività investigativa svolta, emetteva decreto di perquisizione personale e locale, che, eseguito in data odierna permetteva di rinvenire presso i locali attualmente gestiti dai quattro indagati, parte della merce sottratta (solo padellame, pentolame, stoviglie,…).
A.M., gestore de facto di alcuni ristoranti di Milano Marittima, è stato anche denunciato in s.l. per il reato di “falsità materiale commessa da privato in atto pubblico”, poiché nel corso delle indagini è emerso che per ottenere la licenza di esercizio pubblico per la gestione di un noto ristorante di Milano Marittima, aveva presentato una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) allo sportello unico delle attività produttive del Comune di Cervia, attestando falsamente il possesso dei necessari requisiti soggettivi, nonostante fosse pluripregiudicato (soprattutto per reati contro il patrimonio mediante frode) ed addirittura sottoposto a misura di prevenzione dell'avviso orale comminatogli dal Questore della Provincia di Ravenna a fine 2015.
Dopo la denuncia alla Procura della Repubblica il Comune di Cervia, a seguito della formale comunicazione avanzata dai Carabinieri, ha emesso ordinanza dirigenziale di annullamento della SCIA, revocando quindi la licenza. M.A.R., infine, è stato anche denunciato in s.l. per i reati di “ricettazione” e “detenzione sostanze stupefacenti” poiché trovato anche in possesso di farmaci anabolizzanti, tra cui alcuni a base di nandrolone, utilizzati per migliorare le proprie prestazioni fisiche.
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