Forlì
27/ottobre/2018 - h. 15.08
FORLì - La Procura di Forlì ha impugnato la sentenza del processo sul suicidio della sedicenne Rosita Raffoni, che il 17 giugno 2014 si lanciò dal tetto della sua scuola nella città romagnola. A giugno i genitori, Roberto Raffoni e Rosita Cenni, erano stati condannati a tre anni e quattro mesi di carcere per maltrattamenti. L'appello dei pm riguarda l'assoluzione, per il padre, dall'accusa di istigazione al suicidio (in primo grado erano stati chiesti sei anni) e l'esclusione, per entrambi, dell'aggravante della morte della vittima dal delitto di maltrattamenti. Se ne occuperà la Corte di assise di appello di Bologna.
Nella sentenza di primo grado, i giudici di Forlì avevano sottolineato, tra l'altro, "l'indifferenza, il distacco emotivo, la mancanza di dialogo e empatia, il disinteresse, il fastidio, provato nei confronti di una figlia straordinariamente sensibile e intelligente" che, prima di uccidersi, lasciò in video e in lettera pesantissime accuse ai genitori, dicendo di sentirsi odiata.
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