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18/luglio/2019 - h. 11.30
L’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale della Regione ha analizzato l’ultimo triennio dei dati validati ISTAT – 2015/2017 – relativi all’incidentalità di ciclisti e pedoni sulle strade della Romagna.
“I dati sono ancora troppo elevati per questi utenti “deboli” o vulnerabili, categoria di cui fanno parte anche i motociclisti, perché in caso di incidente non hanno attorno a sé un “involucro” che li protegga, ma, mentre i motociclisti indossano ormai regolarmente tutti il casco, nel caso dei ciclisti non è presente di solito neppure quello, non essendo obbligatorio per il Codice della Strada” – sottolineano dall'Osservatorio -. In caso di caduta la scatola cranica è completamente esposta agli urti contro gli ostacoli presenti o contro l’asfalto”.
“Sulle strade del territorio della Romagna sono in aumento nell’ultimo triennio sia i feriti che le persone decedute di questi utenti della strada – dichiarano – . Nell’ultimo triennio i ciclisti feriti sono aumentati passando da 1.133 nel 2015 a 1.155 del 2017, i pedoni da 433 a 519.I ciclisti morti aumentano da 13 a 20, mentre i pedoni da 15 a 18. Per quanto riguarda le fasce di età, sono sempre gli over65 quelli più numerosi sia fra i ciclisti che fra i pedoni deceduti.
Nelle singole realtà provinciali Ravenna registra un aumento di ciclisti deceduti, passando da cinque del 2015 a nove del 2017, mentre i pedoni salgono da due a tre. Nel territorio romagnolo, per quanto riguarda la tipologia di strada, la strada urbana risulta, anche nel 2017, quella dove più frequentemente avvengono gli incidenti (64,4%), di cui il 40,5% mortali e il 60,5% con feriti.
Seguono, molto staccate, la strada provinciale con il 9,4% di incidenti e la statale con 7,3%.
Diverso il discorso per la mortalità: mentre sulle strade urbane si attesta a 40%, sulle provinciali e statali sale a 17% e 14%, da cui si deduce che la velocità incida in maniera rilevante sugli esiti degli incidenti. Da tenere presente che il codice della strada stabilisce (art. 190 c.d.s.) che: “da mezz’ora dopo il tramonto del sole a mezz’ora prima del suo sorgere, i pedoni che circolano sulla carreggiata di strade esterne ai centri abitati, prive di illuminazione pubblica, devono marciare su unica fila”.
L’obbligo del giubbotto catarifrangente esiste invece per i ciclisti nei seguenti casi:
– sempre quando circolano in galleria;
– fuori dai centri abitati da mezz’ora dopo il tramonto del sole a mezz’ora prima del suo sorgere.
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